Come fare un curriculum al meglio e massimizzare le possibilità di essere assunti
La ricerca di un lavoro non è un'impresa facile e viene svolta in diversi modi (dagli annunci di lavoro online o cartacei alle autocandidature). In qualsiasi modo la si attui, il curriculum vitae (CV) rappresenta il punto di contatto con l'azienda, la prima "immagine" offerta a quello che speriamo essere il nostro futuro datore di lavoro. Diventa quindi fondamentale redigerlo in maniera corretta ma tale da attirare l'attenzione del selezionatore.
Il curriculum vitae si sviluppa in sezioni per cui può essere convenzionalmente ripartito in cinque "blocchi" o unità :
- dati anagrafici
- esperienze formative
- conoscenze linguistiche e informatiche
- interessi extra professionali
- aspirazioni
Essendo il nostro "biglietto da visita" non è importante solo cosa viene scritto ma come viene esposto. Le caratteristiche che dovrebbe avere un buon curriculum sono:
- sinteticità e correttezza grammaticale
- chiarezza e semplicità
- fluidità e leggibilità
- Precisione nei dettagli, ma senza eccessiva minuziosità
- Personalità libera da giudizi e considerazioni soggettive
- Incisività e accuratezza
Va specificato che esistono diversi formati di curriculum (tradizionale, europeo, europass). Tuttavia, le sezioni sono pressoché simili. Vediamo nel particolare cosa deve contenere ognuna di essa.
(Credit foto: Hot for Security)
Dati anagrafici
Le prime informazioni che devono essere offerte riguardano i dati anagrafici. Essi servono al datore non solo per sapere chi è il candidato, ma anche per poterlo eventualmente contattare senza problemi.
- nome e cognome
- data e luogo di nascita
- indirizzo di residenza
- recapiti telefonici (cellulare, fisso, di un ufficio, ecc.)
- indirizzo di posta elettronica (e-mail)
- stato civile (facoltativo)
- nazionalità (se necessario i riferimenti del permesso di soggiorno)
- fotografia in formato tessera (se richiesta)
(Credit foto: Flickr / Universität Salzburg (PR))
Esperienze formative
A seguire vanno inserite le esperienze professionali avute nell'arco della nostra vita e la propria formazione. Le notizie da introdurre dipendono sia dal modello impiegato sia dall'annuncio al quale si risponde.
In genere si consiglia di scrivere prima le esperienze lavorative e dopo quelle formative, poiché l'esaminatore tenderà a prestare più attenzione a questo aspetto. Nel caso in cui si hanno poche esperienze lavorative o non corrispondenti all'offerta, si può mettere in evidenza il precorso accademico (stage, master, ecc.).
Generalmente, che si tratti esperienze formative o lavorative, si segue un elenco in ordine cronologico decrescente, per cui si va da quella più recente a quella passata. Il datore dovrebbe avere sott'occhio l'ultima attività svolta. Nell'iter degli studi è bene indicare sia i titoli conseguiti sia i corsi di specializzazione e i master.
Per quanto riguarda il percorso di studi vanno indicate le seguenti informazioni:
- la data e la durata
- il nome e la località dell'istituto
- la tipologia
- l'anno di conseguimento dell'attestato (diploma e/o laurea)
- la tesi (se si è conseguita)
- il voto dell'attestato (sia del diploma sia della laurea)
(Credit foto: flickr /Victoria Catterson)
Nel caso sa presente una tesi, si consiglia di scrivere una brevissima descrizione puntando sull'argomento e sulle finalità. Se essa può essere utile al lavoro al quale ci si candida, può essere allegato l'abstract. Nelle informazioni riguardanti la laurea è importante specificare il livello (se primo o secondo), la durata e se si tratta di vecchio o nuovo ordinamento. Il neolaureato potrebbe inserire gli esami sostenuti con relativo voto, facendo attenzione a menzionare quelli superati con una discreta votazione.
Anche la formazione all'Estero o l'Ersamus può essere inserita nel CV. In questo caso va indicato:
- il titolo del corso
- il periodo
- la durata
- le materie
- gli obiettivi
- gli esami sostenuti
- l'equiparazione del titolo conseguito con i titoli italiani
Stage e tirocini obbligatori posso essere inseriti oltre che nella sezione dedicata alla formazione anche in quella delle esperienze lavorative.
Per quanto riguarda le esperienze professionali vanno inseriti gli stessi dati, con le ovvie differenze:
- la data e la durata
- posizione ricoperta (responsabilità e obiettivi), quindi quali mansioni si sono svolte
- ruolo occupato all'interno dell'azienda (collaboratore, dipendente, ecc.)
- luogo dove si è prestato servizio con relativo indirizzo e sito (se è presente)
(Credit foto:Flickr / Jim George)
Cosa guarda un esaminatore
La formazione espressa nella sezione suddetta è importante poiché testimonia le propria capacità lavorative, le competenze e quante sfide saremmo in grado di affrontare.
L'esaminatore non solo vede quello che abbiamo fatto negli anni, ma tiene conto anche della coerenza delle nostre esperienze.
Vengono presi in considerazioni anche i periodi in cui non si è svolta alcuna attività. Il datore si troverà a chiedersi il motivo per il quale in quegli anni non si è avuto un impiego.
A volte, se si è iniziato ma non concluso un percorso di studi universitario, è utile comunque indicarlo, specificandone il corso, la durata e gli esami sostenuti. Nel caso un cui si è cambiato percorso universitario, non è da sottovalutare neanche l'opzione di fornire delle spiegazioni che giustifichino il lungo periodo intercorso tra la maturità e la laurea.
(Credit foto: Flickr /World Bank Photo Collection)
Conoscenze linguistiche e informatiche
Vista l'importanza assunta nell'ambito lavorativo delle lingue e dell'informatica, un buon curriculum ha una sezione dedicata proprio a queste due conoscenze. A seconda del lavoro al quale ci si candida si può essere più o meno dettagliati.
Per quanto riguarda le competenze linguistiche, vanno inseriti eventuali corsi fatti, esperienze di studio all'estero, certificazioni ufficiali, esperienze di vita o di lavoro all'estero (anche se si tratta di lavori come il cameriere o ragazza alla pari), compresa l'esperienza dell'Erasmus.
Nel modello eorupeo o Europass è previsto un Quadro Comune Europeo che consente di fare un'autovalutazione delle proprie competenze linguistiche. È comunque utile inserire il livello di competenza per ciascuna lingua, valutando questi parametri:
- Ascolto
- Lettura
- Interazione
- Produzione orale
- Produzione scritta
Per quanto riguarda le conoscenze informatiche, il discorso è simile a quello riguardante le lingue. Si può inserire se si è in possesso del diploma ECDL (European Computer Driving Licence o patente europea ) o altri attestati. È comunque utile specificare quali programmi si è in grado di utilizzare e la capacità di utilizzare il pc ed internet.
(Credit foto: Flickr / Novartis AG)
Interessi extra professionali
in questa sezione possono essere inseriti eventuali premi vinti, gli obiettivi raggiunti, determinate abilità acquisite (anche il periodo trascorso all'estero o l'Erasmus). È la parte più personalizzabile per cui può essere sfruttata al meglio. Qui si può mettere di tutto, senza dimenticare però il profilo per il quale ci candidiamo. Le informazioni che possono essere trascritte sono:
- capacità/competenze organizzative
- capacità/competenze relazionali (importanti se si deve lavorare in team o confrontarsi con le persone)
- capacità/competenze linguistiche
- capacità/competenze tecniche (informatiche, linguaggi di programmazione, di macchinari, ecc.).
- capacità/competenze artistiche (scrittura, musica, disegno, ecc.), menzionando dove sono state acquisite.
(Credit foto: Flickr/thinkpanama)
Aspirazioni
In questa sezione è meno rilevante rispetto alle altre, ma offre un'immagine più esaustiva del candidato. Si possono indicare le aspirazioni lavorative, le motivazioni, i nostri interessi. Gli suoi hobby potrebbero costituire un argomento da approfondire in fase di colloquio.
Il curriculum deve chiudersi con la liberatoria all'utilizzo dei dati personali. Il testo da scrivere è il seguente:
" Autorizzo il trattamento dei miei dati personali ai sensi del Dlgs 196 del 30 giugno 2003" oppure "In riferimento alla legge 196/2003 autorizzo espressamente l'utilizzo dei miei dati personali e professionali riportati nel mio cv ".
Sembrerà una banalità, ma per le aziende è importante non violare la privacy, per cui si rischia di veder cestinato il proprio curriculum.
Poiché un esaminatore ha quasi sempre poco tempo e una concentrazione limitata, la sua lettura può non andare oltre la prima-seconda pagina. Di conseguenza il CV dovrebbe essere compresso in poco più di 1 – 2 pagine e aggiornarlo costantemente.
È bene personalizzarlo, inserendo le informazioni più utili e confacenti al destinatario, che siano quindi il più possibile in linea con il profilo ricercato. Si deve tener presente che un CV generico piò risultare "distaccato" e non offrire un buona impressione di sé. Cercare, quindi, informazioni sull'azienda e modificarlo in base ad essa. Non ci si deve dimenticare di accompagnare il curriculum con un'ottima lettera di presentazione.
Fonti: area lavoro/ Studenti.it