Come fare un'iniezione
Quando si soffre di determinate patologie o in casi in cui si ha necessità di una cura più diretta, con la quale mettere subito in circolazione il farmaco, risulta indispensabile ricorrere alle iniezioni che possono essere di diverso tipo, a seconda del medicinale da somministrare.
In tal senso possiamo avere:
- L'iniezione intradermica;
- L'iniezione sottocutanea;
- L'iniezione intramuscolare.
Cerchiamo di capire in cosa consiste ciascuna tipologia di puntura e per cosa viene eseguita.
Iniezione intradermica
Quest'iniezione viene praticata in caso si debba effettuare una vaccinazione, per individuare la presenza di allergie nel paziente attraverso appositi test di sensibilità agli allergeni oppure per la diagnosi di malattie come la tubercolosi. Al fine di assicurare l'igiene e soprattutto la sterilizzazione del procedimento, occorre lavarsi con accuratezza le mani e disinfettare il punto in cui sarà effettuata la puntura con alcol o in alternativa con etere etilico. Di solito si sceglie l'avambraccio.
La siringa è monouso e l'ago è introdotto tendendo la pelle del paziente, senza scendere in profondità, ma restando a livello della cute. Trattandosi di una procedura complicata è bene venga svolta da personale specializzato o comunque da chi ha imparato a farlo. Il medicinale deve essere immesso piano piano e se il tutto è fatto correttamente, nella zona interessata si vedrà la cute sollevarsi e diventare a buccia d'arancia.
Iniezione sottocutanea
Quest'iniezione, a differenza della precedente, scende in profondità, sotto la cute per l'appunto ed è praticata quando devono essere somministrati nel paziente farmaci a lento assorbimento (ad esempio, la morfina, l'atropina, l'insulina). Il procedimento è semplice. Usando un ago sottile e corto, lo si introduce in parallelo alla pelle, immettendo il liquido sotto di essa. Tale procedura è impiegata per eseguire la vaccinazione antitetanica, quella antinfluenzale, per il trattamento con insulina dei diabetici o per la somministrazione di un anticoagulante o di un anestetico locale. Essendo meno complessa rispetto all'iniezione intramuscolare, può essere eseguita da chiunque, anche dal paziente stesso. L'importante è farla con le mani lavate e dopo aver disinfettato con alcol la parte dove introdurre il farmaco.
L'esecuzione richiede alcuni passaggi importanti. Prima di tutto dopo aver messo il farmaco nella siringa, ci si deve assicurare che non sia rimasta aria al suo interno. In virtù di ciò, si fa fuoriuscire qualche goccia del prodotto. Il medicinale va immesso piano piano con una siringa monouso (da 2-10 ml) e una volta finito, bisogna togliere subito l'ago. In caso di trattamenti prolungati o frequenti, come nel caso dei diabetici, si deve avere l'accortezza di scegliere sempre un punto differente in cui effettuare l'iniezione, in quanto se si facessero nella stessa zona si potrebbero avere delle complicazioni. In questi casi, per aiutare il paziente, ci sono in commercio siringhe pronte all'uso, che contengono già il farmaco da iniettare nella quantità giusta.
Iniezione intramuscolare
Quest'iniezione prevede l'introduzione di un farmaco, di solito sostanze oleose, nello spessore di un muscolo e viene fatta per avere un'azione più rapida ed efficace del principio attivo. La procedura richiede sempre il lavaggio delle mani e la disinfezione del punto scelto per eseguire la puntura. In tal caso, si deve individuare la zona con la muscolatura più spessa, non attraversata da nervi importanti o da grossi vasi. Di norma si opta per i glutei, ossia per il quadrante superiore esterno della natica.
Le siringhe sono da 5-10 ml e gli aghi sono sottili e lunghi tra i 6 e gli 8 cm. L'iniezione va fatta in modo rapido e deciso, introducendo l'ago perpendicolarmente. Quando quest'ultimo viene tolto, bisogna assicurarsi che non fuoriesca sangue. Se si verifica una simile situazione, vuol dire che l'ago è stato immesso in un vaso sanguigno. Per trattamenti ripetuti e prolungati, occorre effettuare le punture una volta sul lato destro e una volta sul sinistro, in alternanza, per evitare la formazione di ematomi. Se si formano, vanno curati con impacchi caldi.
Le iniezioni intramuscolari sono quelle più diffuse e permettono la messa in circolazione del medicinale in maniera più veloce rispetto a quanto accadrebbe se venisse somministrato per via orale. Dunque consentono al farmaco di agire più in fretta. Naturalmente tali punture devono essere fatte con la dovuta attenzione, onde evitare l'insorgenza di infiammazioni e di ascessi contenenti pus. In commercio ci sono, comunque, aghi appositi per tali procedure.
Conclusioni
Imparare ad eseguire bene un'iniezione può rivelarsi molto utile e non bisogna dimenticare di controllare che il liquido sia limpido e privo di grumi, prima di eseguire una qualsiasi puntura.
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