Come fare una tesina: guida passo passo, dalla preparazione alla stampa

La tesina, proposta in un tradizionale fascicolo o con una presentazione multimediale, può determinare l'esito di un esame. Redigerla in modo corretto non è semplice, ma seguire delle linee guida può agevolarne la stesura. È importante prestare attenzione ad ogni suo aspetto, dallo stile all'aspetto grafico. Ecco, in sintesi, come procedere.

La tesina è un elaborato scritto o multimediale che viene solitamente presentato e valutato da una Commissione.  Si tratta di un fascicolo di lunghezza variabile di tipo compilativo, vale a dire l'esposizione di un determinato argomento realizzata attraverso la consultazione di testi, documenti vari e simili. Essa può anche essere argomentativa  per cui si presuppone una ricerca e l'elaborazione di una propria teoria da sostenere con giuste e valide trattazioni. Se la tesina è multidisciplinare è utile partire con l'argomento nel quale si è più preparati, per poi unire le altre materie attraverso collegamenti coerenti e validi.

La tesina può essere sia compilativa che argomentativa, solo scritta o multimediale

(Credit foto: Flickr / Victoria Catterson)

Va sempre ricordato che una tesina è ben realizzata quando il lavoro è fatto con coerenza, chiarezza e logica. Non è necessario mostrare tanti agganci con le più disparate materie se essi sono forzati e le connessioni esposte male. I collegamenti devono essere validi e comprensibili da chi legge. Devono essere inoltre supportati dai ragionamenti e dalle dimostrazioni. Se non si hanno, è meglio evitarli.

La realizzazione di una tesina può essere schematizzata in quattro tappe:

  • Preparazione
  • Stesura
  • Revisione
  • Stesura definitiva

Tappa uno: Preparazione

Una volta scelto l'argomento della tesina (prima si fa più tempo di ha a disposizione) si deve decidere come realizzarla e presentarla: solo scritto, scritto a mano o sul pc, in forma multimediale.

A questo punto va ricercato e  reperito tutto il materiale necessario consultando tutti i testi e documenti possibili e soprattutto accreditati, dai manuali alle enciclopedie, dalle monografie ai siti internet. Durante la raccolta, per facilitare il lavoro, si può stilare una lista delle fonti. Se essa viene ben realizzata attraverso un lavoro di schedatura, si avrà già pronto il materiale per la bibliografia finale.

Scrivere una scaletta, che rappresenti l'ossatura della tesina, è utile per poter formare l'indice. Questa sorta di mappa concettuale, nella quale viene "tratteggiato" il percorso argomentativo, aiuta anche a vedere se l'impostazione è coerente, se il progetto o i collegamenti sono deboli. In quest'ultimo caso è possibile correggere o riformulare la scaletta.

Durante la stesura della tesi vanno organizzare ed elaborate le fonti

(Credit foto: Flickr/Sam)

Tappa due: Stesura

In questa fase si organizzano le fonti e si elabora il testo. In genere si tratta di una prima stesura poiché la rilettura della tesi terminata potrebbe comportare delle correzioni o delle riformulazioni dell'elaborato.

La tesina va disposta in questo modo:

  • Copertina
  • Indice
  • Premessa
  • Introduzione
  • Testo scritto, a sua volta suddiviso in capitoli e paragrafi
  • Conclusione (che coincide con l'ultimo capitolo)
  • Bibliografia

Copertina

Qui vanno indicate tutte le informazioni essenziali: nome e sede dell'Istituto/scuola, anno, titolo e sottotitolo (se previsto), nome e cognome dell'autore, la classe di appartenenza (se richiesta).

Indice

L'indice generalmente coincide con la scaletta, ma durante la stesura e la suddivisione in capitoli e paragrafi, viene rettificato e aggiustato.  Ogni voce o capitolo/sezione deve riportare accanto il numero della pagina corrispondete. In generale un indice è costituito da queste voci: premessa, introduzione, capitoli/paragrafi (ognuno dei quali potrebbe avere anche un titolo), glossario (se previsto), bibliografia.

Premessa

La premessa, detta anche "Prefazione dell'autore", contiene una breve descrizione del lavoro, cioè di quello che il lettore si troverà a leggere. In questa parte l'autore descrive le finalità e le motivazioni legate all'argomento e alla sua realizzazione. Questa parte è solitamente scritta in prima persona e rappresenta "la voce dell'autore". Sebbene non sia obbligatoria, è uno dei pezzi più letti, valutati e apprezzati dalla commissione.

Introduzione

Nell'introduzione si riporta in maniera molto sintetica i contenuti della tesina, citando i collegamenti e offrendo una descrizione degli eventuali metodi di lavoro adottati. Sebbene questa parte vada rielaborata a fine opera, è bene fare una bozza all'inizio.  

L'elaborato va diviso in capitoli e paragrafi, contrassegnati da dei titoli

(Credit foto: Flickr/ Shannon Cheng)

Capitoli/paragrafi, ovvero il testo dell'opera

Si inizia così a scrivere il testo vero e proprio della tesina, che sia studiato e confezionato nel contenuto, nella forma e nella grafica.
Nella realizzazione dei diversi capitoli/paragrafi si consiglia di scegliere un titolo incisivo , che contenga delle parole chiave. È bene che lo scritto sia curato nella forma e nello stile.
Si consiglia un linguaggio semplice, chiaro e preciso. La forma migliore è quella in prima persona plurale o impersonale rispetto alla prima singolare.  Senza esagerare è bene evitare le ripetizioni .

Quando si fanno delle citazioni si deve rispettare assolutamente il testo originale, per cui vanno segnalate eventuali omissioni. I periodi riportati devono essere compresi tra le virgolette e seguiti dall'indicazione della fonte, messa tra le parentesi tonde. Le fonti vanno sempre segnalate sia che si tratti di parti scritte sia che si tratti di grafici, immagini, ecc. Esse possono essere disposte anche a pie' di pagina.   

Conclusione (che coincide con l'ultimo capitolo)

Quando una tesina è argomentativa (non solo compilativa), si deve esporre la propria teoria cercando nel limite delle proprie possibilità di dimostrarla. In questo caso l'ultimo capitolo è dedicato alla conclusione. Qui vengono esposti i risultati, si tirano le somme, evidenziando quello che si è voluto dimostrare.

Glossario (se previsto)

Se una tesina prevede molti termini tecnici o settoriali potrebbe rendersi utile, se non indispensabile, un glossario dove elencare in ordine alfabetico le parole con la loro definizione. Se i vocaboli sono pochi si può optare anche per le note a pie' di pagina.

Bibliografia

La bibliografia è fondamentale in una tesina. Se la schedatura è fatta bene, può essere aggiustata senza troppa fatica. Qui vanno inseriti in ordine alfabetico gli autori con le loro opere. In base al tipo di fonte (libro, articolo, documento, sito internet, film, ecc.) vanno inseriti diversi dati, come ad esempio il nome dell'autore, la casa editrice, la rivista, l'indirizzo del sito, la casa produttrice, ecc.

La bibliografia è fondamentale in una tesina

(Credit foto: Flickr/ Alexandre Dulaunoy

Tappa tre : Revisione

In questa fase va rivista tutta l'opera nel suo insieme, dalla premessa alla bibliografia. Non va trascurato alcun aspetto. Si possono aggiungere o togliere delle parti, correggere errori, eliminare ridondanze o ripetizioni. In questo passaggio, si deve essere meticolosi, precisi, critici ed attenti.  

Tappa quattro: Stesura definitiva

Dopo aver revisionato l'intero lavoro, va rivista l'impaginazione, gli schemi, i grafici, le illustrazioni, ecc. Per quanto riguarda la copertina va rivista la veste grafica, con la scelta dei colori e del carattere del testo. Ad opera completata, si può finalmente stampare la tesina.

Dott.ssa Silvia Pasquariello

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