Come si calcola la tasi: guida al calcolo della TASI, differenze con IMU, quanto e quando si paga

La TASI è la nuova imposta comunale applicata, a differenza dell'IMU, sia ai proprietari di un immobile o di un'area edificabile sia agli affittuari. Riguarda i servizi erogati dall'amministrazione a favore della collettività. In questo articolo vi spieghiamo come calcolarla, quando si paga e chi ne è esente.

La TASI è la nuova imposta comunale istituita dalla legge di stabilità 2014 e, a differenza dell'IMU, non colpisce soltanto i proprietari dell'immobile ma anche eventuali inquilini, sebbene questi ultimi non debbano corrispondere l'intera quota ma solo una parte di essa.

Il termine TASI significa Tassa sui Servizi Indivisibili e come suggerisce la dicitura stessa riguarda i servizi comunali messi a disposizione della collettività, come può essere, ad esempio, il rifacimento di una strada o l'illuminazione di un quartiere. La percentuale di tassa che gli affittuari andranno a corrispondere al Comune di appartenenza oscilla tra il 10 e il 30%. È l'amministrazione cittadina a stabilire l'ammontare di essa ed eventuali agevolazioni per le categorie sociali più deboli.

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Scendendo nel dettaglio, la TASI va corrisposta da chiunque possieda un immobile di proprietà inteso come prima casa o un terreno edificabile. Nel caso si abbia una seconda casa, l'imposta si va ad aggiungere all'IMU. Se i possessori di un fabbricato o di un'area destinata alla costruzione sono più di uno, l'imposta da pagare sarà sempre una.

Nel caso di centri commerciali o di altre attività affidate a terzi, il soggetto che si occupa della gestione dovrà versare la TASI relativa all'utilizzo degli spazi e dei locali a uso comune e degli spazi e dei locali a uso privato.

Per gli affittuari, l'imposta va pagata per l'intera durata del contratto di affitto, a partire dal momento in cui è stato stipulato lo stesso. Se però la detenzione di un fabbricato ha una durata inferiore ai sei mesi, quindi ha un carattere temporaneo, la TASI andrà pagata solo dal proprietario.

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CALCOLO TASI

Nel calcolo della TASI bisogna rivalutare del 5% la rendita catastale e moltiplicarla per 160. Più nello specifico, bisogna considerare l'aliquota da applicare che varia a seconda del Comune e se si tratta di prima o seconda casa o di altra tipologia di immobile (negozio, capannone, area edificabile ecc.).

Nel caso della prima casa, essa va dall'1 per mille al 2,5 per mille ma è possibile che le singole amministrazioni la facciano arrivare al 3,3 per mille, prevedendo, tuttavia, delle detrazioni in caso di famiglie numerose o di soggetti appartenenti alle categorie più deboli della società. Per quanto concerne gli altri immobili, seconda casa compresa, la TASI si va a sommare all'IMU e l'aliquota potrà arrivare al massimo all'11,4 per mille.

Diversa è la situazione per i fabbricati classificati come immobili di lusso. Qui, i proprietari continueranno a pagare l'IMU anche sulla prima casa e la TASI. Il totale delle aliquote non potrà, però, superare il 6,8 per mille. Stesso discorso per gli immobili in affitto. L'unica differenza è che il pagamento della TASI sarà diviso con il locatario. Quest'ultimo, come detto prima, pagherà una percentuale del 10 o 30%.

Sul sito delle amministrazioni comunali è possibile calcolare la TASI e stamparsi direttamente il modello F24. Basta compilare tutti i campi e una volta terminato cliccare su "Aggiungi Immobile".

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CHI NON DEVE PAGARE LA TASI

Sono esclusi dalla TASI gli immobili che appartengono allo Stato, alle regioni, alle province, alle comunità montane, ai consorzi, agli enti del servizio sanitario nazionale. L'esenzione è applicata anche ai fabbricati destinati a uso culturale, a quelli destinati all'esercizio di un culto, agli immobili di proprietà della Santasede, degli Stati esteri e delle organizzazioni internazionali.

La TASI non viene applicata neanche ai terreni a esclusiva destinazione agricola. Inoltre, i Comuni possono prevedere delle agevolazioni nei confronti di abitazioni con un solo inquilino, aventi un uso stagionale e limitato nel tempo e di case i cui occupanti risiedono all'estero per periodi superiori ai sei mesi.

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QUANDO SI DEVE PAGARE LA TASI

La TASI viene corrisposta in due rate. La prima è scaduta lo scorso 16 giugno, l'altra dovrà essere evasa nel mese di dicembre. Il versamento può essere fatto in banca o alle poste tramite bollettino di conto corrente postale o presentando il modello F24. Per chi ancora deve pagare, sarà applicata una sopratassa sulla cifra da versare.

Fonti
Tgcom.24
riscotel

Foto
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Foto 2: nationallibertyparty
Foto 3: businesskorea
Foto 4: forexinfo

Dott.ssa Elisabetta Rossi

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